la Memoria degli Internati Militari Italiani vive grazie all’impegno dell' Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione
di Elisa Bonacini
Il Museo “Vite di IMI. Percorsi dal fronte di guerra ai lager tedeschi 1943-1945” ideato e realizzato da ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari) si trova a Roma presso la sede dell’associazione in via Labicana 15/A , non molto distante dal Colosseo.
Il progetto a memoria degli IMI ha radici lontane. Dopo un lungo periodo di silenzio la tematica divenne oggetto di interesse nel 2008 da parte dei governi di Italia e Germania che nominarono una specifica Commissione di storici con lo scopo di “occuparsi del passato di guerra italo-tedesco e in particolare degli Internati Militari Italiani”. Nel rapporto conclusivo pubblicato nel 2012 si sottolineava, tra l’altro, la necessità di istituire a Berlino e Roma un Luogo della Memoria per gli IMI promuovendo un gemellaggio fra i due centri in uno spirito di riconciliazione per un futuro di pace e sempre maggiore coesione europea.
L’innovativo percorso multimediale del Museo, già mostra permanente, è stato inaugurato l’8 maggio 2018. Realizzato con il sostegno dei Ministeri degli Affari Esteri italiano e tedesco tramite il “Fondo italo-tedesco per il futuro” ha quale finalità primaria il trasferimento della memoria alle giovani generazioni della drammatica vicenda dei 650 mila Internati Militari Italiani nei lager nazisti (IMI) che dopo l’8 settembre 1943 opposero un netto “NO!” alle richieste di collaborazione con la Wehrmacht e la Repubblica di Salò.
La fedeltà alla Patria, una resistenza senza armi che costò ai militari italiani la prigionia nei campi di concentramento nazisti sparsi in tutta Europa ed il lavoro coatto per l’economia bellica della Germania. Trattati dai tedeschi quali traditori subirono infinite vessazioni e maltrattamenti psicologici e fisici; sottoposti ad una scarsissima alimentazione con un conseguente indebolimento organico che li predispose a contrarre gravissime malattie tra cui la tubercolosi.
Si stimano oltre 50.000 gli IMI che non fecero ritorno in Italia, seppelliti per lo più negli spazi adiacenti ai campi; inquantificabile il numero dei militari che morirono dopo la liberazione e il rientro a casa o nei mesi/ anni successivi.
Il percorso espositivo di “Vite di IMI” è un itinerario storico-didattico che si sviluppa in sei sale, mettendo a disposizione del pubblico, con accorgimenti multimediali d’avanguardia, l’intenso lavoro di raccolta dell’associazione con materiali di notevole interesse; percorsi specifici sono dedicati alle scuole. L’esperienza dell’internamento viene descritta in tutte le sue fasi: l’arresto, la deportazione, la vita nei campi, la liberazione, il rimpatrio e i suoi aspetti: il trattamento, il lavoro coatto, il tempo libero, la produzione artistica.
Di notevole impatto emotivo la riproduzione del portellone di un treno, a simboleggiare il viaggio degli IMI verso i campi e la mappa dei fronti di cattura. Una mappa interattiva consente poi la ricerca e le visualizzazione dei campi di internamento nazisti; sono presenti totem di approfondimento touch-screen e numerosi video che sono proiettati nelle varie sale; nell’ultima sala gli “oggetti parlanti” che, grazie a un sensore, avviano un filmato che ne racconta la storia.
Un’associazione ANRP che nel tempo, oltre al museo, si è fatta promotrice ed organizzatrice di innumerevoli interessanti iniziative, convegni e mostre tematiche che ne fanno un punto di riferimento importante per ricercatori e studiosi della tematica IMI nonché per gli appassionati di storia della seconda guerra mondiale di ogni età.
Presidente Nazionale di ANRP è il Prof. Nicola Mattoscio; Vice Presidente il Prof. Luciano Zani. Consiglieri: Generale Potito Genova; Prof.ssa Anna Maria Isastiaela; Prof.ssa Rosina Zucco, Direttore del Museo “Vite di IMI”. Presidenti onorari: Michele Montagano ed il Dott. Enzo Orlanducci, Presidente emerito di ANRP.
Dal maggio 2016 il cortile del museo si è arricchito di opere d'arte di artisti italiani divenendo “Cortile della memoria”. Grazie ad un concorso internazionale alle opere presenti si sono unite quest’anno le creazioni di tre artisti tedeschi: Janine v Thüngen Reichenbach, Lukas Liese e di Anica Huck. Nella commissione esaminatrice l’artista pittore e scultore Gianluca Murasecchi, docente all’Accademia di Belle Arti di Roma, primo artista donatore nel progetto Cortile della Memoria. L’8 maggio 2023 è avvenuta l’inaugurazione delle nuove opere alla presenza dell'Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Viktor Elbling.
Il progetto è stato realizzato con il sostegno della Regione Lazio per Biblioteche, Musei e Archivi; curatrice del Cortile della Memoria la Prof.ssa Cinzia Pierantonelli.
Tra le ultime iniziative di ANRP, visitabile fino al 13 ottobre scorso, la mostra “6865 – L’IMI Giovannino Guareschi” a cura di Marco Ferrazzoli, biografo di Guareschi. Nell’ottantesimo dell’armistizio si è voluto commemorare gli Internati Militari italiani attraverso colui che ne è stato tra i più celebri testimoni. Lo scrittore Guareschi noto come autore del “Mondo piccolo”, ideatore di personaggi quali Don Camillo e Peppone protagonisti di libri e film che continuano a perpetuare successo e simpatia in tutto il mondo. Meno noto che Giovannino fu tra i militari italiani che dopo l’8 settembre 1943 rifiutarono la collaborazione con i tedeschi e la Repubblica Sociale, subendo quasi due anni di durissima prigionia. Un’esperienza sintetizzata nel suo motto “Non muoio neanche se mi ammazzano!” che lo segnerà profondamente influenzando la sua produzione letteraria.
Iniziativa in corso di ANRP la mostra storico fotografica “Architettura bellica e deportazione. I bunker di Vienna” a cura di Flavia Foradini e Edoardo Conte che verrà inaugurata martedì 17 ottobre presso il Museo di via Labicana e sarà visitabile fino al 30 novembre.
“Alla costruzione delle enormi torri volute dal nazismo in varie città del Reich parteciparono lavoratori coatti italiani, militari e civili.” spiega il Vicepresidente di ANRP Prof. Luciano Zani, tra i relatori del convegno tematico. Molte sono andate distrutte, ma sono ancora in essere quelle di Vienna, cui è dedicata la mostra.