3 settembre 2013

PIETRO ALBERTO BERALDIN, L'AUTISTA DEGLI SMINATORI DI APRILIA EROICI “COMBATTENTI” CONTRIBUIRONO ALLA RINASCITA DI APRILIA DOPO LA GUERRA

di Elisa Bonacini

Alberto Pietro Beraldin nel 1995

Pietro Alberto Beraldin nato l'11 novembre 1921 a Cismon del Grappa (Vicenza) e residente ad Aprilia è l'ultimo componente ancora vivente della squadra della B.C.M. (Bonifica Campi Minati), i cosiddetti “Sminatori” che operarono ad Aprilia dalla fine del 1944 , dopo la guerra che aveva segnato tanto tragicamente il nostro territorio. Emigrò dal paese con la famiglia nel 1923 per motivi di lavoro (il papà era muratore) per trasferirsi a Miglionico (Matera) dove si erano già stabiliti alcuni parenti. Nel 1929 si spostò a Sezze e nel 1932 arrivò nel territorio della futura cittadina di Aprilia; l'abitazione era nei pressi della cava nell'attuale via Riserva Nuova.
Nel 1940 a soli 19 anni Pietro Alberto partì per la guerra in Africa settentrionale (“campagna del Nord-Africa”, conosciuta anche come “guerra nel deserto”) col grado di sergente nel Genio dell'Esercito. Essendo appassionato di meccanica veniva utilizzato nella riparazione dei motori di camion e veicoli militari in genere.

Di quel periodo ricorda il gran caldo sofferto nelle ore diurne: “Era possibile cuocere in pochi minuti le uova sulle lamiere roventi delle macchine...!”. E continua : “Di notte ci riparavamo nei cimiteri: era un posto sicuro per potere sfuggire ai frequenti bombardamenti”.
In Africa venne fatto prigioniero dagli americani e portato in un campo di prigionia in California, dove con grande passione si dedicò allo studio dell'elettronica. “Volli imparare subito anche la loro lingua per potere comunicare più facilmente”, prosegue Beraldin.
Tornò ad Aprilia a guerra finita il 1 novembre 1945 e proprio nella stessa giornata conobbe quella che a breve sarebbe diventata sua moglie, la signorina Irene La Rocca .
Si sposarono nel 1946 ad Aprilia, uno dei primi matrimoni celebrati in quel duro dopoguerra nella piccola chiesa arrangiata nei locali del “ palazzo del Fascio” di piazza Roma che aveva resistito ai bombardamenti, mentre la Chiesa di San Michele, completamente distrutta, era in fase di ricostruzione.
Lavorò con la squadra degli sminatori, dapprima partecipando per un breve periodo all'opera di rimozione degli ordigni e poi con l'incarico di autista, in sostituzione di Filippo Chiappini, detto Pippo, che andò a lavorare nell'unico forno presente ad Aprilia, di proprietà della famiglia Pazienti. In seguito continuò a lavorare come autista nel campo alimentare e nel 1951 venne assunto da Pietro Sada alla Simmenthal. Fu proprio Sada ad accorgersi delle eccezionali competenze di Beraldin nel campo dell'elettricità e nel giro di poco tempo divenne capo elettricista di una squadra di 10 operai.
Proprio alla Simmenthal nel 1957 fu vittima di un grave incidente: venne folgorato da una scarica di migliaia di volts mentre stava lavorando su una cabina elettrica. Precipitò a terra violentemente, fratturandosi il naso, la mandibola ed un ginocchio, senza riportare conseguenze invalidanti.
Pietro Alberto Beraldin durante l'intervista il 25 10 2012
Una persona intelligente ed ingegnosa il signor Pietro, che elaborò alcuni progetti per uso industriale, tra cui quello della selezione automatica a peso determinato delle famose scatolette di carne. ”Sin da ragazzo ho capito l'importanza dello studio e mi impegnavo per potere un giorno diventare qualcuno”, tiene a sottolineare con orgoglio Beraldin.
E' questo il messaggio che vuole trasmettere ai giovani: l'importanza dello studio, dell'impegno, di non arrendersi mai alle controversie che ci riserva la vita.
Ed ora che la memoria a volte, causa l'età avanzata, si annebbia un poco, e gli si domanda di raccontare qualcosa di più sul periodo della guerra, risponde con un sospiro di rassegnazione per ciò che ha visto e vissuto sulla sua pelle. Ed è come se i suoi occhi supplicassero: “mai più !!!”.


GLI SMINATORI DI APRILIA
La squadra degli sminatori si formò a fine del 1944. sotto la direzione del Capitano Ezio Gigli geometra dell'O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) ed era composta da (in ordine alfabetico) : Angelo Bartolanza, Andrea Betti, Ulderico Borelli, Giuseppe Casani, Guerrino Costantin, Antonio Davi, Mario De Cet, Francesco De Meis, Guido Farina, Alessandro Giammaria, Guglielmo Giammaria, Oreste Infanti, Attilio Levorato, Antonio Nasoni, Eliseo Presutti, Antonio Principe, Alfonso Quarzago, Mariano Romagnoli, Pietro Spigariol, Ulderico Trombin.

Nel 1945 morirono 6 sminatori: il 21 marzo Francesco De Meis, di 20 anni  l'11 aprile  Ulderico Borelli di anni 25, Attilio Levorato di 31 anni e Duilio Trombin di soli 19 anni; il 29 novembre Antonio Davi di 24 anni e Antonio Nasoni di 19 anni.
Alla loro memoria il 25 aprile 2007, presso il cimitero di Aprila, grazie all'iniziativa di alcuni cittadini apriliani, è stato  dedicato un cippo con incisa la seguente scritta:
“Agli eroici sminatori che nel 1945 bonificarono dalle mine il territorio di Aprilia rendendo possibile a costo della vita la rinascita della città - con riconoscenza e perché non si perda la memoria i cittadini di Aprilia 25-4-2007”.

Pubblicato su "Il Giornale del Lazio" il 21 marzo 2013


Pietro Alberto Beraldin è deceduto il 22 giugno 2013 ad Aprilia.

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