Il pianista che strappa all'oblio del tempo le note della prigionia
nei lager
Sabato 18 febbraio il Maestro Francesco Lotoro pianista e compositore di Barletta ha fatto visita ad Aprilia ad Ennio Borgia, uno degli ultimi sopravvissuti alla prigionia nazista.
Il Maestro Francesco Lotoro con Ennio Borgia |
Lotoro che ha fondato l'Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria ha raccolto migliaia di partiture e documenti di inestimabile valore, un lavoro grandioso portato avanti in più di 30 anni di appassionata ricerca tra ex deportati di tutta Europa: documentazioni e partiture salvate dall'oblio del tempo per tramandare alle future generazioni, forse più di ogni racconto, le sensazioni di chi visse la negazione della libertà. Dato il divieto di scrivere, le musiche erano spesso memorizzate mentalmente dai prigionieri, talvolta scritti su mezzi occasionali, addirittura su carta igienica; brani che in quelle condizioni di cattività nascevano dall'anima dei prigionieri quale espressione della propria individualità ed anelito di fuga e libertà.
Nel corso dell'incontro Borgia ha raccontato al Maestro Lotoro l'esperienza della prigionia nel campo nazista di Dachau vissuta a soli 16 anni e come in un certo senso fu anche la musica che contribuì a salvargli la vita poiché capitava che per ottenere dai sacerdoti o dalle SS un pezzo di pane supplementare allo scarso rancio improvvisasse canzoncine in lingua polacca o tedesca. Ricordi indelebili nella memoria di Ennio Borgia che non esita a cantarle ancora oggi ai ragazzi delle scuole negli incontri organizzati da Elisa Bonacini dell'associazione “Un ricordo per la pace” che nel 2011 scoprì la sua storia volutamente celata per tanti anni.
Ennio Borgia a 16 anni partigiano monarchico pochi giorni prima della cattura delle SS |
Ennio Borgia mostra il suo numero identificativo a Dachau |
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