1 novembre 2018

Dal "diario di guerra" di Ernesto Bonacini, l'addio del fratello Dante in partenza per il fronte russo nel 1943

le divise di Giuseppe e Dante Bonacini
Dal "diario di guerra e prigionia" di mio padre Ernesto, il ricordo dell'addio del'unico fratello Dante, allora novello Sottotenente. È il giorno della  partenza per il fronte russo, 9 settembre 1942, incorporato Dante nel VI Bersaglieri Divisione Celere.

Nella foto a destra (nella  sezione italiana dell'esposizione "Un ricordo per la pace" di Aprilia) a fianco a quella del padre, mio nonno Giuseppe Bonacini, è la divisa del figlio Dante. Ai tempi Maggiore nel Distretto Militare di Reggio Emilia nonno Giuseppe ne aveva disposto la partenza per il fronte russo, ove Dante morì nel 1943, a soli 21 anni.
Alla partenza Dante lasciò sul letto la "divisa migliore", triste presagio del non ritorno.

Nel diario di guerra mio padre Ernesto, allora in Grecia, rievoca quei momenti.
Dante Bonacini
 Voglio condividere con voi queste righe; non so se mio padre, schivo e riservato com'era nel manifestare i sentimenti, avrebbe approvato, ma mi sento di farlo perché le lacrime versate su quella divisa sono le stesse lacrime amare di tutti coloro che in ogni tempo dovettero assistere impotenti alla partenza di un proprio caro per la guerra ed un futuro ignoto.

Ernesto scrisse ignaro della morte del fratello che, sulla base di una recente ricerca, sarebbe avvenuta il 19 febbraio 1943. 





"Agrinion (Grecia), 1/8/1943.
“Mai nella mia vita come in questi giorni sento il desiderio di vivere isolato.
La solitudine è ora divenuta la mia compagna migliore. (...)
L'attività dei passati mesi non ha dato modo di pensare a tante piccole cose che ora tanto mi rattristano e mi donano attimi di gioia. A casa ora il mio pensiero si rivolge più spesso, Dante è sempre presente in me e certe volte ricordandolo i miei occhi ne lacrimano.
Questa sera ho avuto la netta impressione di rivederlo, partente per la guerra. (...) Ma il giorno dell'addio avvenne, e fu il 9 settembre del 1942. Quel giorno ritornando a Casalecchio trovai la casa più squallida mentre un forte odore di mobilia mi avvolse.
Nella nostra stanza, trovai sul tuo letto la tua divisa migliore. Ebbi un attimo di tale abbandono che mi accasciai sul tuo letto per piangere. Solo la tua divisa conobbe il mio grande dolore.
La sera stessa ripartii nuovamente per Reggio. Ero moralmente tanto cambiato. Dinanzi a me, simile a fissazione eri tu, il lungo treno, i tuoi bersaglieri, mentre le note di quella marcia che sempre canterellavi mi straziava l'animo. Come non mai sentivo il desiderio di averti vicino, mentre nel ricordo ritrovavo tutti i tuoi saggi consigli.”

Grecia 1943 Ernesto Bonacini al centro della foto seduto a terra

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