25 novembre 2019

“Un ricordo per la pace”: “Pronti a fare rete contro la violenza di genere. Più nessun uomo oltraggi corpo e anima delle donne”



Nella giornata contro la violenza sulle donne interviene  Elisa Bonacini, presidente dell’associazione “Un ricordo per la pace”.

“Voglio esprimere oggi prima di tutto la mia stima per tutte le donne che nonostante difficoltà e pregiudizi, per la maggior parte divise tra famiglia e lavoro, nei diversi ambiti ma con il medesimo impegno, danno un contributo fondamentale alla nostra società. Quella delle donne è una forza straordinaria, insita nella natura di madri della vita e mediatrici di amore e pace. Ed è proprio la profonda stima che nutro per le donne che mi porta ancor più a rattristarmi pensandole vittime della violenza maschile, di un clima di discriminazione, sopraffazione e umiliazione. Alle donne vittime di violenza, in particolare a quelle più emarginate, va il mio abbraccio. La speranza è che trovino il coraggio di uscire dal buio, dal silenzio della sofferenza e della vergogna per denunciare chi le umilia, le perseguita e le violenta nel corpo e nell'anima.
I dati Istat e del report della Polizia di Stato sono agghiaccianti. 96 le donne uccise nei primi 10 mesi dell’anno. Nonostante le denunce più frequenti, ogni giorno in Italia sono 88 le donne vittime di atti di violenza, una ogni 15 minuti. Donne italiane per l’80,2% dei casi. Ed i loro aguzzini/carnefici sono italiani nel 74 % dei casi. La violenza per la maggior parte si svolge nel “focolare domestico”: uomini che “hanno le chiavi di casa” o comunque amici e conoscenti.
Questa società malata necessita non più di parole, ma di fatti. C'è bisogno di un grande cambiamento culturale, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Le donne ancora a lottare contro deprimenti stereotipi maschilisti da debellare necessariamente.
Il report Istat 2019 “stereotipi su ruoli di genere e immagine sociale della violenza sessuale” pare non appartenere alla nostra generazione, al 21° secolo. Tra i più riluttanti il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita: il 39,3% della popolazione ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole; il 23,9% pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il modo di vestire; il 15,1% ritiene in parte la donna responsabile della violenza sessuale se ubriaca o sotto l’effetto di droghe. E poi… per 10,3% della popolazione le accuse di violenza sessuale sono false. Davvero raccapricciante pensare che per il 7,2% “di fronte a una proposta sessuale le donne spesso dicono “no” ma in realtà intendono “sì”.
E poi... il 7,4% delle persone ritiene accettabile sempre o in alcune circostanze che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo”.
Il 17,7% ritiene “accettabile sempre o in alcune circostanze che un uomo controlli il cellulare e/o l’attività sui social network della propria moglie/compagna.”
Che dire? Le Istituzioni svolgano il proprio compito, con pene più severe e attraverso l'educazione nelle Scuole, ma fondamentali sono i rapporti e l'educazione all'interno delle famiglie, perché sono queste le basi culturali che contribuiscono alla formazione dell'individuo.
La violenza sulle donne nel terzo millennio rappresenta per l'umanità intera una sconfitta sociale, la negazione di valori quali giustizia, rispetto, uguaglianza. È una piaga purulenta che umilia le coscienze e che dovrebbe spingere gli uomini ad un confronto più maturo con il genere femminile.
Come Associazione siamo pronti a fare rete con le Associazioni contro la violenza di genere per dare il nostro contributo affinché le donne non si sentano più sole. Più nessun uomo oltraggi corpo e anima delle donne”
(dati da www.istat.it ; www.poliziadistato.it)




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