3 febbraio 2021

MEDAGLIA D’ONORE A FERRUCCIO GUCCINI Era un IMI il padre del cantautore Francesco Guccini


l’onorificenza richiesta dalla figlia Teresa, custode della storia di famiglia


ad agosto 2019 l’associazione “Un ricordo per la pace” aveva rivolto un appello a Guccini per proporre la richiesta della medaglia


di Elisa Bonacini

45 pagine, circa 1300 i nominativi degli insigniti di Medaglia d’onore sul sito del Governo. È l’ultimo Decreto a firma del Presidente della Repubblica del 15 dicembre 2020, l’anno dell’esordio della tragica pandemia, che sta falcidiando anche gli ultimi sopravvissuti al secondo conflitto mondiale. La lista in ordine alfabetico. Tante storie di guerra e prigionia, di scene raccapriccianti vissute nei lager nazisti, di sofferenze estreme, di lavoro coatto e di fame. Sono per la maggior parte IMI, acronimo di Internati Militari Italiani nei campi di concentramento in Germania. Storie impresse nel corpo e nell’anima, sofferenze interiori poco esibite al rientro in Italia che già ... chi li poteva comprendere? Perfino su loro un alone di sospetto a persistere nella neonata Repubblica democratica: seppur costretti, avevano lavorato per l’economia di guerra della Germania. Lavoro coatto estorto dai tedeschi a costo quasi pari a 0; in cambio un paio di gavette di “sbobba” (una brodaglia di rape con qualche pezzo di patata) ed un paio di fette di pane, la razione giornaliera. Tanto quanto bastava, come scrisse mio papà Ernesto nel suo diario di guerra e prigionia, a “tirare avanti” nel progressivo deperimento organico che portava i più fragili ad ammalarsi e rimetterci la vita.

Agli IMI dal 2007 è dedicata un’onorificenza, la Medaglia d’onore, conferita dal Presidente della Repubblica agli ex deportati militari, ma anche ai prigionieri civili, quale risarcimento morale per aver detto No al nazifascismo dopo l’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943.

Scorro velocemente la lunga lista. Un nodo in gola. Chi è figlio di IMI come me può comprendere. Ed alla G ecco comparire Guccini Ferruccio. Nato a Pavana (PT) nel 1911 e deceduto nel 1990, Ferruccio è padre del cantautore Francesco Guccini, uno dei personaggi più importanti nel mondo musicale e culturale italiani. Appena il tempo Ferruccio di vedere nascere Francesco a Modena il 14 giugno 1940 e poco dopo la chiamata alle armi. Ironizza su questo punto Guccini nel libro “Un altro giorno è andato”: “Entro nel mondo che l'Italia è in guerra da quattro giorni. Quando si dice nascere sotto una buona stella!”. 

Cinque interminabili anni di guerra (lui che già aveva combattuto in Africa) tra cui quasi due di prigionia. Catturato dai  tedeschi a Corinto dopo l’8 settembre 1943 e prigioniero nei campi di concentramento di Leopoli e Amburgo. Tra i compagni di lager lo scrittore Giovanni Guareschi e l’attore Gianrico Tedeschi. Poi il ritorno a casa nell’agosto 1945 quando il figlio era quasi uno scolaretto.  

Un personaggio come Francesco Guccini scrittore ed autore di pezzi di grande impatto comunicativo su uno dei periodi più bui della nostra storia  quali “Dio è morto” e “Auschwitz", icona della tragedia dell’Olocausto, quanto avrà influenzato l’esperienza del padre la sua attività artistica, la sua vita stessa? 

Ad agosto 2019, dopo la risposta di Vasco al nostro appello per la richiesta della medaglia al padre, pubblicato sul Resto del Carlino, pensai in rappresentanza della mia associazione “Un ricordo per la pace” di rivolgermi anche al cantautore attraverso un  comunicato stampa, che venne pubblicato da alcuni siti online tra cui l’Istituto del Nastro Azzurro. Ero davvero emozionata di rapportarmi seppur mediaticamente con un personaggio di tale calibro culturale. Avevamo scritto anche una PEC al Sindaco di Sambuca Pistoiese nel cui territorio pare risieda Guccini. Non avevamo avuto alcun riscontro, ma Teresa, la figlia, ha contattato qualche mese fa la nostra associazione chiedendo informazioni sulla pratica relativa alla richiesta dell’onorificenza per il nonno, da lei inoltrata alla Presidenza del Consiglio qualche tempo prima.  Ragazza sensibile ed attenta custode della storia di famiglia Teresa era già in possesso da diversi anni, nel corso delle ricerche sul nonno, di tutta la documentazione militare necessaria per ottenere il riconoscimento.

A dicembre scorso, grazie alla gentile disponibilità degli uffici della Presidenza del Consiglio abbiamo potuto apprendere e riferire  che la richiesta esaminata ad ottobre 2019 dalla Commissione riconoscimenti ex IMI era andata a buon fine, come si evince dalla lista dei nominativi pubblicata sul sito del Governo. A breve, probabilmente nei giorni intorno alla ricorrenza della Giornata della Memoria, sarà consegnata alla famiglia  presso la Prefettura di competenza, restrizioni da Covid permettendo.

Come rappresentante dell’associazione “Un ricordo per la pace” che da oltre 10 anni è impegnata nel progetto “MEMORIA AGLI IMI” in collaborazione con prestigiose Associazioni Nazionali che curano la Memoria della deportazione e dell’internamento quale ANRP, esprimo le più sentite congratulazioni a Francesco Guccini per l’onorificenza conferita al padre.

In particolare voglio rivolgere un affettuoso abbraccio ed esprimere la mia stima alla figlia Teresa artefice dell’iniziativa in ricordo delle sofferenze di guerra del nonno Ferruccio. È alle nuove generazioni che passa necessariamente il testimonial di Memoria in un impegno morale che non si deve esaurire nelle ricorrenze del 27 gennaio, giornata della Memoria. Una fiamma che non deve spegnersi mai.  

Nell’ambito del progetto “MEMORIA AGLI IMI” continueremo la nostra attività divulgativa della storia degli Internati Militari Italiani, un tassello importante nella costruzione della democrazia e della libertà.  Vietato dimenticare. 

Congratulazioni  a Francesco Guccini e a tutta la famiglia! Bravissima Teresa!

Ferruccio Guccini  





(foto Francesco e  Ferruccio Guccini https://www.facebook.com/unofficialGuccini )


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