14 aprile 2021

APPELLO DI “UN RICORDO PER LA PACE” PER LA MEDAGLIA D'ONORE A RAFFAELE PISU

 

nel 1943  collaborò con i partigiani  contro il nazifascismo; catturato dai tedeschi venne internato 15 mesi in un campo di prigionia in Germania


di Elisa Bonacini

Appello di "Un ricordo per la pace” per proporre il conferimento della Medaglia d’onore alla memoria del compianto attore Raffaele Pisu, deportato civile nei campi nazisti dopo l’8 settembre 1943.






Nato a Bologna il 24 maggio 1925 e scomparso nel luglio 2019 all’età di 94 anni, Raffaele Pisu (pseudonimo di Guerrino Pisu) è tra i volti nel tempo più noti al grande pubblico nell’ambito di teatro, cinema e tv. Attore poliedrico ed ironico nella lunga carriera ha interpretato magistralmente ruoli anche drammatici. Memorabile l’interpretazione in “Italiani brava gente” film capolavoro del 1964 con regia di Giuseppe De Santis, ambientato nella tragica Campagna di Russia.



A livello televisivo Pisu è rimasto nel cuore dei bambini degli anni 70 per l’animazione del pupazzo del tenero personaggio di Provolino.

Come accaduto per i padri IMI di Vasco Rossi, di Francesco Guccini e recentemente per Pilade Farnesi, padre dell’attore Roberto Farnesi, l’associazione si fa promotrice della richiesta della Medaglia d’onore.


La Medaglia d’onore viene conferita tramite Decreto del Presidente della Repubblica agli ex internati militari ed ai civili deportati nei campi di concentramento nazisti e costretti a lavorare per l’economia di guerra della Germania; la richiesta può essere effettuata dagli eredi.

La deportazione di Raffaele Pisu era già nota alla “Un ricordo per la pace” attiva da oltre 10 anni nel progetto ”MEMORIA AGLI IMI” in collaborazione con “ANRP” Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione. 

Lo stimolo a cercare un contatto con la famiglia è scaturito tuttavia dalla partecipazione del figlio ad “Oggi è un altro giorno”, puntata di lunedì 12 aprile scorso, la trasmissione condotta da Serena Bortone su Rai 1. È l’attore e regista Antonio Pisu, che ha seguito le orme artistiche paterne, a parlare delle vicissitudini del padre, ben 15 mesi trascorsi nei lager nazisti. 

Ma in in questo caso non si tratta di un internato militare. Anagraficamente, seppur di poco, Raffaele, classe 1925, era troppo giovane per essere chiamato in guerra. Il suo NO al nazifascismo la esercitò da civile a fianco dei partigiani, fino alla cattura ed alla deportazione in Germania.


Non potevamo rimanere insensibili a questa storia. Come associazione siamo felici di dare il nostro contributo perché certe vicende non vengano dimenticate ed assumano il giusto rilievo. È stato un periodo buio della nostra storia che deve essere ricordato ed il sacrificio dei nostri padri internati in quei campi assume ancor più valore in questi tempi di pandemia in cui a tutti è richiesto di contribuire con il massimo impegno e qualche sacrificio per il bene comune ed il ritorno alla vita di sempre”

Abbiamo fiducia che il figlio Antonio ci contatti al più presto affinché ci possiamo mobilitare fin da subito per ottenere questo importante riconoscimento per il padre, seppur postumo. Il traguardo potrebbe essere raggiunto già il 27 gennaio 2022 nella Giornata della Memoria con la consegna dell’onorificenza presso la Prefettura di competenza.

Un modo il nostro per dire grazie a chi è stato uno dei tasselli nella costruzione della libertà e della democrazia.

IL NOSTRO IMPEGNO PER GLI IMI E NON SOLO

L’associazione “Un ricordo per la pace”  ricordiamo, oltre a svolgere attività divulgativa della storia degli IMI è curatrice della mostra omonima “Un ricordo per la pace” sul tema “Aprilia in guerra: la Battaglia di Aprilia” (collezione Ostilio Bonacini); inaugurata nel 2013 con patrocinio del Comune di Aprilia   in  sede temporanea presso il Liceo “A.Meucci” attende da anni una soluzione stabile. 

Ha organizzato vari incontri nelle scuole laziali su argomenti quali le guerre mondiali, internamento militare e deportazione nei campi nazisti, raccogliendo e divulgando le testimonianze degli ultimi sopravvissuti alla prigionia.

Ha in attivo ricerche sui 190 dispersi in guerra in territorio pontino in collaborazione con il DPAA acronimo di “DEFENCE POW/MIA ACCOUNTING AGENCY” del Defence Pentagon di Washington. É l’Ente del Dipartimento della Difesa Statunitense che ha il compito di localizzare, identificare e  “riportare a casa” i resti degli americani dispersi in guerra ( PROGETTO M.I.A. : Missing In Action); è stata promotrice ad Aprilia dell’istituzione della giornata commemorativa del 28 maggio, data della liberazione dell’Agro Pontino dal nazifascismo. Nel 2013 promotrice con il reduce britannico Harry Shindler dei Memorali ai Caduti senza sepoltura del 1944, tra cui il Sottotenente dei Fucilieri Britannici Eric Fletcher Waters, padre della rockstar Roger Waters che presenziò eccezionalmente alla cerimonia di inaugurazione il 18 febbraio 2014.

Tra i progetti più ambiti il MUSEO DELLA PACE ad Aprilia cui l’associazione sta lavorando tenacemente da molti anni cercando il consenso delle Istituzioni. Oltre alla mostra in ricordo della guerra che ha duramente segnato il territorio nel 1944 il progetto includerebbe una sezione riservata all’internamento ed alla deportazione nei campi nazisti, alla tragedia della Shoah, nonché  rappresenterebbe una grande vetrina delle figure dei grandi pacifisti del mondo e delle iniziative per la pace di tutti i tempi.  Finalità del progetto è promuovere la cultura della pace e della solidarietà tra i popoli, contro ogni forma di razzismo e discriminazione culturale e di genere.

La nostra parola d’ordine è “condivisione”. E siamo desiderosi pertanto di entrare in collaborazione con organizzazioni, associazioni e singoli cittadini sulla nostra stessa lunghezza d’onda. Tra gli obiettivi quello di entrare al più presto a far parte della rete internazionale dei Musei per la Pace coinvolgendo in particolare le giovani generazioni, artefici del nostro futuro. A loro passa necessariamente il testimonial di memoria degli orrori del passato, a monito e speranza di costruire un mondo di pace più giusto e solidale.


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