31 agosto 2013

ENNIO BORGIA: 69791 A DACHAU

di Elisa Bonacini


Dopo oltre 65 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Dachau in Germania,  avvenuta il 29 aprile 1945 grazie all'intervento della 45°Divisione Americana di fanteria,  Ennio Borgia,  residente dagli anni 60 ad Aprilia,  racconta in una video intervista raccolta in un DVD,  la sua dolorosa esperienza della prigionia nel campo di concentramento di Dachau, vissuta all'età di soli 16 anni.
Ennio Borgia
Il signor Borgia, nato a Roma nel 1927, nel febbraio 1944,  essendo rimasto solo a Roma, pensò di raggiungere il fratello Edelberto che aveva dovuto aderire  come aviere nell'aeronautica militare della neo repubblica Sociale,  presso l'aeroporto di Venaria Reale (Torino). Giunto a Caselle Torinese, si venne a trovare nel mezzo di uno scontro a fuoco tra avieri della Repubblica Sociale ed il piccolo gruppo di patrioti della “brigata Davide”,  di carattere monarchico. Cercando disperatamente una via di fuga,  si trovò a scappare nella direzione dei partigiani,  che lo incorporarono nella loro giovane formazione,  ancora in via di organizzazione e mal armata. Il giovanissimo Borgia trascorse circa due mesi con questo gruppo,  condividendone le peripezie dalle valli del torinese sino alla provincia di Gorizia, dove a Sagrado,  in un rastrellamento effettuato dalle SS, venne arrestato con tutti i componenti del gruppo,  imprigionato dapprima nella Risiera di San Sabba a Trieste e poi deportato nell'Aprile del 1944 nel lager di Dachau.

Ennio Borgia dopo la liberazione
Racconta il signor Ennio, che finita la guerra,  avrebbe voluto dimenticare quel triste periodo della sua vita,  non voleva raccontare quello che aveva vissuto nel lager,  tanto più che nei rari casi in cui lo aveva fatto, si rendeva conto di non essere creduto.
“Non era credibile che si potesse sopravvivere con una fettina di pane e poco più al giorno,  e che le SS fossero così cattive”dice nella video intervista il signor Borgia e prosegue con amarezza sostenendo che poco nel corso degli anni si è parlato di altri campi di concentramento come quello di Dachau, dove purtroppo decine di migliaia di prigionieri di diverse nazionalità (non ebrei).morirono a causa di maltrattamenti, soprusi e sevizie da parte dei nazisti. A Dachau,  infatti oltre ai prigionieri politici ed a detenuti comuni c'erano ad esempio sacerdoti,  omosessuali e zingari.
A Dachau i prigionieri erano sottoposti per futili motivi a gravi punizioni corporali,  sino alla morte che avveniva spesso per impiccagione o per fustigazione, ed erano utilizzati come cavie per crudeli esperimenti medici, tra cui il congelamento e le prove di resistenza ad alta quota. Molti prigionieri con handicap fisici e mentali,  quindi inabili al lavoro,  vennero anche “gassati “su furgoni predisposti. Migliaia di cadaveri vennero cremati nei forni crematori del campo
“E' bene che i giovani ascoltino oggi anche questa testimonianza" si augura il signor Ennio,  “perché questi tragici avvenimenti non accadano mai più,  in una società dove ognuno deve avere la possibilità di esprimere in un pacifico confronto la propria opinione, senza per questo essere considerato un nemico e sterminato come tale”.
Il DVD "Ennio Borgia n.69791 un sopravvissuto a Dachau" é già disponibile gratuitamente per la visione nelle scuole di Aprilia ed anche per i privati che ne facciano richiesta. Il materiale fotografico su Dachau è stato scrupolosamente selezionato ai fini di non includere le immagini più crude di tale tragedia, e poter quindi essere fruito anche da un pubblico più giovane e sensibile.










Pubblicato su "Il Caffè di Aprilia" n°226 il 22 settembre 2011 su articolo realizzato da Elisa Bonacini 

Pagina 38 de "Il Caffè di Aprilia" n°226 del 22 settembre 2011 

Ennio Borgia durante l'intervista il 5 settembre 2011


Certificato di prigionia di Ennio Borgia

La famiglia Schmitt di Dachau che accolse Ennio dopo la liberazione del campo avvenuta il 29 aprile 1945 con l'intervento degli americani
Retro della foto con dedica della famiglia Schmitt



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