21 marzo 2017

ALLA RICERCA DEI DISPERSI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE


PROSEGUONO LE RICERCHE DELL'ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE” SUL B25 MITCHELL USA  PRECIPITATO AD ARDEA  NEL 1943



Proseguono le ricerche sull'aereo (bombardiere) B-25 MITCHELL USA precipitato nel fosso della Muratella (Ardea) il 19 luglio 1943, di ritorno dalla missione del primo tragico bombardamento su Roma, noto come il “bombardamento di San Lorenzo”.
La richiesta di informazioni era partita qualche anno fa dagli Stati Uniti, dalla famiglia di uno degli aviatori il cui corpo risulta tra i militari dispersi della seconda guerra mondiale.
Era stato Pat Scannon del “Ben Prop Project” a prendere a cuore il desiderio della famiglia contattando  gruppi di ricerca italiani. Agostino Alberti dell' “Air Crash Po” aveva segnalato il caso all'Associazione Arma Aeronautica; tramite Antonio Iovino presidente dell'A.A.A. di Aprilia la richiesta era così pervenuta all'Associazione “Un ricordo per la pace” le cui indagini condotte nel territorio di Pomezia-Ardea  nell'estate del 2015 sono riuscite a geo-referenziare il punto preciso di impatto (crash point) nel fosso della Muratella (Ardea).
Tramite il contatto con Pietro Bisesti presidente dell'Associazione Coloni Fondatori di Pomezia era stato possibile identificare anche due testimoni oculari: Mario Morellini e Bartolo Cimadon, all'epoca dodicenni, che avevano rivelato ulteriori particolari.
La ricerca, oggetto di un servizio del tg3 e di un articolo su una rivista di storia aeronautica, era arrivata fino al Defence POW/ MIA Accounting Agency (DPAA) del Defence Pentagon di Washington, un Dipartimento della Difesa americana che si occupa delle ricerche sui M.I.A. (“missing in action” cioè “dispersi in azioni di guerra”). Nel 2016 l'Ente statunitense aveva inviato in Italia una sua delegazione capitanata dal ricercatore Mr. Joshua Frank. Obiettivo del DPAA è “riportare a casa” i resti degli aviatori dispersi per darne degna sepoltura. La squadra composta da Frank e da 5 esperti tra cui un medico specializzato in esami del DNA, accompagnati dalla scrivente Elisa Bonacini, aveva eseguito il 21 aprile 2016 un primo sopralluogo sul crash point ed  ascoltato la testimonianza di Cimadon.
Nel corso del sopralluogo Josh Frank ha considerato l'ipotesi di effettuare degli scavi in profondità nel fosso, considerando tuttavia che, dato il flusso delle acque, pezzi dell'aereo potrebbero trovarsi anche a notevole distanza. E allora che fine avranno fatto quei poveri corpi o per meglio dire quello che ne è rimasto? Vero è che molto spesso anche a distanza di decenni, e ormai sono trascorsi ben quasi 74 anni, è provato in casi analoghi che qualche frammento di ossa rimane sempre ed il ritrovamento di essi, verificato da esami genetici, sarebbe un grande successo.
Un'altra ipotesi è quella dell'avvenuta rimozione e sepoltura dei corpi degli aviatori nei cimiteri presenti  a quei tempi intorno ad Ardea. I militari potrebbero quindi essere sepolti a nominativo ignoto nei cimiteri di Ardea o Pomezia. Grazie alla disponibilità del Comune di Ardea abbiamo appreso che non ci sarebbero sepolture in data vicina al 19 luglio 1943; attendiamo perciò risposta nelle documentazioni custodite nell'archivio Diocesano di Albano, dato che i sacerdoti svolgevano una pietosa e minuziosa opera di trascrizione dei decessi e delle sepolture.
In fiduciosa attesa del responso non possiamo che ancora una volta riflettere sulle inutili sofferenze provocate dalla guerra in ogni tempo. Continueremo nelle ricerche per quanto possibile nella speranza che possa realizzarsi il desiderio della famiglia americana che ha custodito per tanti anni con affetto la memoria del proprio caro.
E voglio concludere con la frase significativa di Roger Waters incisa sull'obelisco in memoria del padre Eric Fletcher Waters e dei caduti del 1944 senza sepoltura: “ashes or diamonds, foe or friend, we're all equal in the end”: “CENERE E DIAMANTI, NEMICI E AMICI, SIAMO TUTTI UGUALI ALLA FINE”.


Ardea 21 aprile 2015 Josh Frank e la squadra del DPAA con Elisa Bonacini e il testimone oculare Bartolo Cimadon.

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