3 maggio 2021

5 maggio : all’Elba commemorazione del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, Imperatore dei francesi e Re d’Itali

 


 un docufilm su Rai 2 dedicato al “Grande Esule” promosso dal giornalista apriliano Bruno Liconti


di Elisa Bonacini

Meglio varrebbe non aver vissuto che viver senza gloria” è forse la frase più rappresentativa di un personaggio di indiscusso vigore e fascino per gli amanti della storia: Napoleone Bonaparte.


Nato nel 1769 ad Ajaccio, Corsica, da una famiglia della piccola nobiltà, il prossimo 5 maggio ne ricorre il bicentenario della morte avvenuta in esilio nell'isola di Sant'Elena il 5 maggio 1821.

La data indelebile nella memoria collettiva per l’ode dedicatagli da Alessandro Manzoni pochi giorni dopo aver appreso la notizia della scomparsa. Tra i versi la frase emblematica:“Fu vera gloria?”.

Personaggio controverso l’Imperatore dei francesi e Re d’Italia al giudizio degli storici postumi e dai contemporanei della stessa epoca napoleonica. Ludwig Van Beethoven gli aveva dedicato la terza sinfonia (Eroica) che scrisse tra il 1802 e il 1804, ma ne strappò sdegnosamente il frontespizio dopo l’autoproclamazione a Imperatore il 2 dicembre 1804 alla presenza di papa Pio VII.

Tiranno o innovatore? Di fatto quella di Napoleone fu sì una dittatura dispotica ma che nello stesso tempo diede seguito ai principi della rivoluzione francese, apportando importanti svolte democratiche tra cui il Codice Civile, riforme amministrative, l’abolizione dei vincoli feudali, possibilità di carriera anche per chi non avesse avuto origini aristocratiche.

Intellettuali di ogni tempo ne hanno subito il fascino ispirandosi alla sua figura: anche Gabriele D’Annunzio ne rimase infatuato, un legame che trovava radici negli studi adolescenziali del Vate, e che ne ne alimentò i sogni di gloria, la cosiddetta “grandeur”.

Ed è forte il legame che lega Napoleone all’isola d’Elba ove ha trascorso un esilio breve, ma le cui tracce sono tangibili ancora oggi. Bonaparte sbarcò all’Elba il 4 maggio 1814 dopo la disastrosa Campagna di Russia e la sconfitta di Lipsia. Dieci mesi in cui rivoluzionò l’isola, rigenerando le forze per poi fuggire a Parigi nel febbraio 1815 tentando la riconquista del trono di Francia, dalla breve durata di 100 giorni. E poi il declino definitivo con la sconfitta a Waterloo e l’ultimo nefasto esilio sull’isola di Sant'Elena nell’’Oceano Atlantico.

Importanti testimonianze restano all’Elba i Musei delle Residenze Napoleoniche: Villa dei Mulini situata nel centro storico di Portoferraio e Villa San Martino, la residenza estiva, a pochi chilometri dal capoluogo nonchè lo splendido “Teatro dei Vigilanti” attivo ad oggi (restrizioni da covid permettendo) costruito a Portoferraio su iniziativa di Napoleone che “riqualificò” l’antica chiesa sconsacrata del Carmine.

Alla comunità elbana Bonaparte lasciò in eredità anche notevoli dipinti ed un’imponente biblioteca i cui testi sono presenti nella Biblioteca Comunale Foresana e presso il Museo.

É il giornalista apriliano Bruno Liconti, già tra gli organizzatori della rievocazione del 200esimo dello Sbarco napoleonico, a promuovere le commemorazioni del bicentenario della morte dell’Imperatore. Quest’anno ovviamente in modalità differenti causa Covid 19 non ancora debellato.


Un docufilm nel programma “Anni 20” che andrà in onda mercoledì 5 maggio in prima serata su Rai2 ci permetterà di conoscere in profondità anche il lato umano del “Grande Esule” tra storia e leggenda, svelandone aneddoti e curiosità nonchè di godere dei suggestivi scorci paesaggistici di un’isola che per bellezza è tra le più ambite mete turistiche in Italia. Nel servizio, tra gli altri, interverranno: Giordano Bruno Guerri Presidente del Vittoriale degli Italiani che in collegamento dal Vittoriale chiarirà il legame che ha unito due personaggi, Napoleone e Gabriele D'Annunzio, solo cronologicamente distanti; Maria Rosaria Gianni caporedattore cultura del Tg1 che tratterà il rapporto di Napoleone con le donne; Gennaro Sangiuliano direttore del TG2; lo storico Ernesto Ferrero autore del romanzo "N" (vincitore nel 2000 del Premio Strega) che ricostruisce i giorni dell'esilio di Napoleone all'Elba attraverso gli occhi del bibliotecario; il giornalista Augusto Minzolini che tratterà la politica di Napoleone; il giornalista Gianni Perrelli, autore di un'ironica intervista a Napoleone ai tempi del Covid; l'imprenditore nel settore turismo Alessandro Gentini;; lo chef Giovanni Muti che presenterà alcune ricette dei piatti preferiti da Napoleone tra cui il "cacciucco" e il "pollo marengo".

Amante del buon cibo ma non dei lunghi conviviali cui pare si sottraesse volentieri non appena finito il suo pur parco pasto, Napoleone era grande estimatore del buon vino, in particolare l'Aleatico, l'ottimo passito elbano; durante la permanenza all'Elba fece impiantare alcuni vitigni nei pressi della residenza a San Martino per la produzione di vini "DOC" ante litteram tra cui il rosso Côte de Rio e il bianco Monte Giove.

(Foto Sbarco napoleonico Paolo Chillè; foto Giordano Bruno Guerri e Bruno Liconti https://www.facebook.com/bruno.liconti )






1 commento:

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