27 settembre 2013

10 giugno 1940 - 8 settembre 1943. Le date che cambiarono la storia del popolo italiano

La testimonianza di chi visse in prima persona quei momenti:  Aldo Boccabella


“Ricordare avvenimenti accaduti settanta anni orsono, potrebbe essere arduo e impreciso. Ma la memoria umana è una riserva indiscutibile; essa riesce volutamente a formare un centro di ricordi che il tempo non può cancellare” (Aldo Boccabella,  8 settembre 2013)


24 settembre 2013

IL GRANDE CAMPIONE DEL TENNIS NICOLA PIETRANGELI AD APRILIA

di Elisa Bonacini  


Si è conclusa domenica 15 settembre ad Aprilia la manifestazione nel 20esimo anniversario dell’omicidio di Don Pino Puglisi denominata “In piazza contro le mafie”, che ha coinciso con l'ultimo appuntamento di “CittAnimate”. L'evento, promosso dal Centro Sportivo Italiano e dall'Associazione Libera contro le mafie, ha visto l'adesione di molte associazioni sportive e culturali di Aprilia e della Provincia di Latina. Una giornata particolare che ha visto anche il primo appuntamento di “Ricordi in Mostra”, il mercatino dell’usato e dell’antiquariato. 
Nel pomeriggio a partire dalle 15 in Aula Consiliare si è tenuto il convegno sul tema legalità e sport con l'intervento del Sindaco Antonio Terra e dei rappresentanti delle associazioni organizzatrici, tra cui i presidenti del CSI Roma e Latina rispettivamente Daniele Pasquini e Davide Vitamore ed il referente provinciale di Libera, Fabrizio Marras. Presenti anche alcuni Assessori del Comune di Aprilia, tra cui Francesca Barbaliscia e Vittorio Marchitti ed una folta rappresentanza di Consiglieri comunali.
Graditissimo ospite il mitico campione del tennis azzurro Nicola Pietrangeli, la cui partecipazione è stata possibile grazie all'interessamento del giornalista Bruno Liconti e dell'Associazione “un ricordo per la pace”, che aveva aderito all'iniziativa.

6 settembre 2013

8 SETTEMBRE 1943: PER I NOSTRI MILITARI FU IL MOMENTO DELLA SCELTA

di Elisa Bonacini


Con l’armistizio firmato a Cassibile e annunciato dal Generale Badoglio l'8 settembre 1943, l'Italia cessò la sua alleanza con la Germania. I militari italiani, allo sbando, si trovarono nella situazione di scegliere da che parte stare. Coloro che rifiutarono la collaborazione con i tedeschi furono presto catturati e deportati nei lager nazisti.
Considerati “traditori”, furono obbligati a svolgere lavori particolarmente pesanti e pericolosi, esposti al rischio dei frequenti bombardamenti, con turni massacranti che spesso superavano le 12 ore, nonostante la scarsissima alimentazione giornaliera, consistente in (cercate di visualizzarla!) : 4 piccole patate lesse, una brodaglia di rape e carote (chiamata sbobba) e 300 grammi scarsi al giorno di pane nero (di dubbia composizione). Molti di loro, a causa delle gravi carenze nutrizionali ed igieniche, contrassero gravi malattie, prima tra tutte la tubercolosi .
Gli I.M.I. rifiutarono la collaborazione con i nazisti; solo una piccolissima percentuale, nei campi di concentramento, spinta dagli stenti, optò a favore dei tedeschi, ricavandone qualche piccolo vantaggio, soprattutto nell'alimentazione. Gli I.M.I. quindi, a costo della propria vita, mantennero fede al giuramento fatto alla Patria, allora Regno d'Italia. La loro fu una delle prime forme di “resistenza” al nazismo. Che sarebbe stato dell'Italia se i Militari Italiani avessero aderito in blocco alla neo Repubblica Sociale o alle SS ?

“PRESENTS FOR APRILIA”: UN PACCO DA LONDRA E L' OMAGGIO DI HARRY SHINDLER

di Elisa Bonacini


Il materiale inviato dai veterani
Nella mattina del 29 luglio, sono arrivati al Comune di Aprilia i regali di due veterani inglesi che combatterono nel nostro territorio nel 1944. Il materiale donato sarà esposto presto nelle teche dell' esposizione permanente patrocinata dal Comune di Aprilia, dal tema: “APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA” sita all'Istituto Rosselli, e curata dall'Associazione “un ricordo per la pace”.
Il pacco per Aprilia, sigillato con estrema cura, era stato consegnato a fine 2012 nella sede londinese della “Italy Star Association 1943-1945”, l'Associazione dei reduci inglesi, e trasportato in Italia lo scorso maggio da Harry Shindler,  rappresentante in Italia della medesima Associazione. Il 24 aprile 2013 era venuto ad Aprilia per partecipare alla cerimonia di inaugurazione della mostra dei reperti militari.

Ennio Borgia, sopravvissuto a Dachau a “Chi l'ha visto ?”

di Elisa Bonacini


Ennio Borgia e Fabrizio Franceschelli
Lo scorso 1 febbraio è andato in onda nel corso della famosa trasmissione di RAI 3 un servizio realizzato ad Aprilia dal giornalista Fabrizio Franceschelli sulla storia di Ennio Borgia, cittadino di Aprilia,deportato a soli 16 anni come “prigioniero politico” nel lager di Dachau. Il desiderio di Ennio sarebbe infatti quello di riabbracciare alcuni compagni di prigionia, ma si sta rendendo conto che potrebbe essere l'ultimo dei prigionieri italiani ancora vivente.
La sua triste esperienza è  una prova delle contraddizioni del tragico periodo di guerra.

5 settembre 2013

L'ESPOSIZIONE “UN RICORDO PER LA PACE”. RIFERIMENTO ICONOGRAFICO DEL VOLUME SUL QUADRO DI BATTAGLIA DELL'ESERCITO ITALIANO NEL 1940

di Elisa Bonacini


Il Generale Massimo Coltrinari, socio della Società Italiana di Storia Militare (SISM) ed il Generale Luigi Marsibilio esperto di storia militare, che hanno dato il loro contributo nell'allestimento della mostra “Aprilia in guerra - la battaglia di Aprilia” (esposizione permanente inaugurata il 24 aprile scorso all'Istituto “Carlo e Nello Rosselli” di Aprilia) sono al lavoro per redigere un nuovo volume della Collana “Storia in Laboratorio” dedicato al Quadro di battaglia dell'Esercito Italiano del 1940.


4 settembre 2013

“APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA”. INAUGURATA AL ROSSELLI L'ESPOSIZIONE DI REPERTI MILITARI DELLA SECONDA GUERRA

di Elisa Bonacini


Mercoledi 24 aprile presso l'Istituto Superiore Carlo e Nello Rosselli in via Carroceto ad Aprilia, è avvenuta l'inaugurazione di una nuova esposizione museale permanente dal titolo “Aprilia in guerra: la battaglia di Aprilia”. La mostra si articola in due sezioni: “Aprilia in guerra” che comprende uniformi italiane del periodo 1940-1945 e “la battaglia di Aprilia” che contiene diverse divise anglo-americane ed in minima parte abbigliamento militare appartenuto all'esercito tedesco.
Il nuovo allestimento espositivo in grandi teche modulari (su progetto dell'architetto Otello Lazzari) va ad integrare una piccola esposizione di reperti militari già presente nell'Istituto Rosselli dal 2008, ed è stato realizzato grazie al contributo economico del Comune di Aprilia che nel luglio 2012 ha accettato l'affidamento a titolo perenne e gratuito della collezione storica di Ostilio Bonacini “un ricordo per la pace”. Grazie all'interessamento del Direttore della Multiservizi Dott.Fabio Biolcati Rinaldi sono state ristrutturate alcune vetrine già presenti nell'Istituto nelle quali è stata collocata oggettistica militare di piccole dimensioni; la Multiservizi di Aprilia ha realizzato anche dei piccoli cubi utili per l'allestimento interno delle grandi teche modulari.
 L'Assessore alla Cultura Fabio Malecchi e Elisa Bonacini
nel momento del taglio del nastro
L'Assessore alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione Avv. Fabio Malecchi in rappresentanza del Comune di Aprilia, ed Elisa Bonacini  Presidente dell'Associazione “un ricordo per la pace” hanno effettuato il tradizionale taglio del nastro, che è stato seguito dalle note del “Silenzio d'ordinanza” in onore dei Militari Caduti, eseguite dalla tromba di un Bersagliere della Fanfara Cotterli di Aprilia.
Presenti all'inaugurazione il Comandante del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia Maggiore Andrea Mommo, il Tenente Pier Luigi Mascolo Comandante della Sezione radiomobile, il M.A. Michele Piccione Comandante interinale della Stazione Carabinieri di Aprilia, il Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Aprilia Tenente Soviana Inghilterra, il Comandante della Polizia stradale di Aprilia sostituto Commissario Vincenzo Fasulo.

27/01/2012 Giornata della Memoria

Discorso di Ennio Borgia alla Prefettura di Latina

ADDIO SHLOMO VENEZIA! SI È SPENTO UNO DEGLI ULTIMI EBREI SOPRAVVISSUTI AD AUSCHWITZ -BIRKENAU

di Elisa Bonacini 


15 aprile 2011 : Shlomo Venezia in Aula Consiliare ad Aprilia.
Sul braccio sinistro il tatuaggio del numero 182727,
la sua identità nel “campo della morte” di Auschwitz.
Nella notte tra il 30 settembre ed il primo ottobre si è spento a Roma all'età di 88 anni Shlomo Venezia, uno degli ultimi testimoni della Shoah, lo sterminio degli ebrei effettuato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Ebreo italiano, nacque nel dicembre 1923 a Salonicco in Grecia dove venne arrestato con la sua famiglia (mamma, fratello e tre sorelle) e deportato nel campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau, in Polonia. Giunse nel lager l'11 aprile 1944 dopo 11 giorni di tradotta in condizioni di sofferenza terribile su di uno dei treni dai vagoni piombati adibiti al trasporto degli ebrei. 
All'arrivo al campo avveniva la crudele separazione nelle famiglie: gli uomini da un lato e le donne con i bambini dall’altro, un ricordo tragico che rimase indelebile nella memoria di Venezia. poiché da quel momento non rivide più la mamma e le sorelle minori Marica e Marta. Un ufficiale delle SS selezionava attraverso un rapido sguardo i prigionieri abili al lavoro indicando con il pollice “Links... rechts !”, cioè “Sinistra... destra!”. Era decisa così in un istante la sorte degli ebrei deportati: da una parte il lavoro forzato nel campo, dall’altra la morte nelle camere a gas.

Giuseppe Bonacini ed il mitico Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti (V.C.A.)

di Elisa Bonacini

Giuseppe Bonacini
Il Battaglione lombardo V.C.A (mio nonno era nell'8° plotone), era un'unità para-militare di circa 500 uomini comandata da Carlo Monticelli, che si proponeva una sorta di addestramento all' imminente  guerra contro l'Austria e la Germania per la liberazione di Trento e Trieste. Il loro slogan (inquietante al giorno d'oggi) proponeva la guerra quale "igiene del mondo".
A farne parte furono anche alcuni rappresentanti del movimento culturale Futurista, Umberto Boccioni, Anselmo Bucci, Achille Funi, Antonio Sant'Elia, Ugo Piatti, Carlo Erba, Mario Sironi, ed il suo fondatore, lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti.
Il Battaglione V.C.A partì da Milano nel luglio del 1915, per raggiungere la zona di guerra sulla sponda orientale del Lago di Garda, nelle retrovie del fronte trentino. Dopo avere trascorso agosto e settembre nella fortezza di Peschiera, a Ottobre il battaglione si spostò a Malcesine, e poi sulle pendici del monte Altissimo. A metà ottobre il Battaglione Lombardo si portò  nella zona del Monte Baldo e il 23 ottobre partecipò alla battaglia che ebbe come obiettivo la presa di Dosso Casina ( M. Altissimo).

3 settembre 2013

ANTONINO CORTESE: “SONO NATO AL FARO DI ANZIO”. Figlio di uno dei primi fanalisti visse al faro quasi tutto il periodo della guerra

di Elisa Bonacini 



PRO SALUTE NAVIGANTIUM: queste parole sono state incise in data 1866 nella lapide di marmo presente nel faro di Anzio per volontà di Papa Pio IX, che fece edificare il faro nella suggestiva posizione sovrastante i resti dell'antica villa di Nerone. 
Ancora oggi le parole del Pontefice esprimono la funzione dei fari e dei segnalamenti marittimi: salvaguardare la sicurezza di coloro che per lavoro o per diletto, affidano la propria vita al mare.
Il rassicurante fascio di luce intermittente che accarezza i naviganti nelle notti più buie è quindi un elemento irrinunciabile, anche per le imbarcazioni fornite delle più moderne tecnologie di navigazione.

GENNAIO 1944: LA GUERRA AD APRILIA. I ricordi dei fratelli Cesarino, Luigi e Romano Bucci

di Elisa Bonacini


La famiglia Bucci, arrivò nel 1940 ad Aprilia proveniente dall'Emilia Romagna, poiché l'O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) assegnò loro il podere n° 2585, dopo la grandiosa opera di bonifica dell'Agro Pontino. La coltivazione principale era quella del grano, l' “oro” dei coloni, che veniva prelevato dall'O.N.C. e pagato con incentivi proporzionali ai quintali prodotti. Ai coltivatori veniva lasciata una quantità non superiore ai due quintali per componente del nucleo familiare. 
“I nostri genitori lavoravano dalla mattina alla sera.”- ricorda Cesarino, il maggiore dei fratelli Bucci- “Anche noi figli, sebbene piccoli, avevamo i nostri compiti da svolgere e cercavamo di fare il possibile per alleviare le loro fatiche ”. 

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Angelo BucciRomano BucciCesarino Bucci

PIETRO ALBERTO BERALDIN, L'AUTISTA DEGLI SMINATORI DI APRILIA EROICI “COMBATTENTI” CONTRIBUIRONO ALLA RINASCITA DI APRILIA DOPO LA GUERRA

di Elisa Bonacini

Alberto Pietro Beraldin nel 1995

Pietro Alberto Beraldin nato l'11 novembre 1921 a Cismon del Grappa (Vicenza) e residente ad Aprilia è l'ultimo componente ancora vivente della squadra della B.C.M. (Bonifica Campi Minati), i cosiddetti “Sminatori” che operarono ad Aprilia dalla fine del 1944 , dopo la guerra che aveva segnato tanto tragicamente il nostro territorio. Emigrò dal paese con la famiglia nel 1923 per motivi di lavoro (il papà era muratore) per trasferirsi a Miglionico (Matera) dove si erano già stabiliti alcuni parenti. Nel 1929 si spostò a Sezze e nel 1932 arrivò nel territorio della futura cittadina di Aprilia; l'abitazione era nei pressi della cava nell'attuale via Riserva Nuova.
Nel 1940 a soli 19 anni Pietro Alberto partì per la guerra in Africa settentrionale (“campagna del Nord-Africa”, conosciuta anche come “guerra nel deserto”) col grado di sergente nel Genio dell'Esercito. Essendo appassionato di meccanica veniva utilizzato nella riparazione dei motori di camion e veicoli militari in genere.

1 settembre 2013

IL FUTURO DELLA MEMORIA: STORIA DEI MILITARI E CIVILI ITALIANI INTERNATI NEI LAGER NAZISTI

Il filmato “Il futuro della memoria - Storia dei militari e civili italiani internati nei lager nazisti”, è stato realizzato nel 2013 dall'Associazione “un ricordo per la pace” in collaborazione con la Prefettura di Latina, per la cerimonia delle consegne delle medaglie d'onore. Il video, molto commovente, è stato proiettato nella Sala Cambellotti della Prefettura di Latina il 29 gennaio 2013, nella commemorazione della giornata della memoria.  La storia degli internati  è raccontata attraverso la recitazione di brani tratti dai diari di prigionia di Ernesto Bonacini e di Arturo D'Aprano di Castelforte (Latina). Nel video ha offerto la sua toccante testimonianza l'ex internato militare Cosmo Coccoluto di Gaeta: “La guerra è una cosa inutile, - sostiene con grande intensità Cosmo - distrugge tutto : uomini e cose di grande valore. I potenti del mondo devono sempre trovare un accordo, affinché ci sia la pace, sempre la pace!”. 
Nel video ha voluto lanciare anche un appello ai giovani, affinché non dimentichino gli errori del passato, auspicando un commovente “MAI PIÙ GUERRA!!!”. La testimonianza di Coccoluto si conclude con “Il doloroso canto dei prigionieri” composto in prigionia; qui emergono struggenti tematiche comuni ai deportati, quali la nostalgia per la famiglia e la speranza del ritorno, sorrette da un fortissimo amore per la patria, mai messo in discussione, e che culmina nella preghiera : “...Custodisci l’Italia e il suo bel tricolor !”.
Il video “Il futuro della memoria - Storia dei militari e civili italiani internati nei lager nazisti” è disponibile gratuitamente per gli Istituti Scolastici che ne facciano richiesta presso l'Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione di Aprilia.


L'INGLESE HARRY SHINDLER AD APRILIA: Il suo impegno per non dimenticare

di Elisa Bonacini


Harry Shindler
Harry Shindler, nato a Londra nel luglio 1921, è un veterano dell’esercito britannico. Partito militare a soli 20 anni, ha combattuto la seconda guerra mondiale in Italia partecipando alle operazioni che seguirono lo “sbarco di Anzio” (“operation shingle”) ed alla liberazione di Roma. Era un soldato semplice nel reggimento Royal Electrical and Mechanical Engineers. Sbarcò ad Anzio, proveniente da Napoli il 24 gennaio 1944. Quella che avrebbe dovuto essere  una “passeggiata” verso la Capitale divenne un tragico conflitto durato ben cinque mesi, che provocò migliaia e migliaia di morti.  In seguito Shindler risalì l'Italia combattendo i nazisti da Anzio a Firenze, e lungo la “linea gotica”, fino ad  arrivare a Trieste. Tutti gli anni partecipa alla cerimonia commemorativa che si svolge ad Anzio il 22 gennaio, rendendo partecipi soprattutto le giovani generazioni della sua esperienza di guerra.

ALICE SITTARO BASSO: La storia della bambina presente alla posa della prima pietra ad Aprilia

di Elisa Bonacini


Dopo 75 anni dalla fondazione di Aprilia, possiamo ancora ascoltare le testimonianze dirette di chi ha vissuto quel momento storico. Tra queste è preziosa quella della signora Alice Sittaro in Basso, ancora residente ad Aprilia in via Carano. 
Alice Sittaro con la sorellina ed amici Basso e Saurini
Alice Sittaro, classe 1925, arrivò con la sua famiglia, un nucleo di 7 persone, da Fagagna (Udine) nel lontano 1933, periodo fascista in cui venivano assegnati dall'O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) i poderi della pianura Pontina, dopo l'opera di bonifica. 
La signora Alice racconta con grande emozione il giorno della cerimonia di fondazione : “Ricordo perfettamente quei momenti, sono ancora vivi nella mia mente, anche se ero una bambina di soli 11 anni. Allora eravamo in un podere a borgo Montello. Vennero a prendere tutti i bambini della scuola del nostro borgo e quelli di borgo Bainsizza. Ci portarono a quella che poi divenne Aprilia con le “Pavesi” -trattori con rimorchio- ; chiaramente non c'era ancora niente, solo un grande prato. C'erano tantissime persone, e pure tutte le autorità. A noi bambini sembrava una grande festa. Io ero molto emozionata, mi sentivo grande vestita da “piccola italiana”. Mussolini ci passò vicino sorridendoci. A me diede una tenera carezza sulla guancia. Assistemmo così alla posa della prima pietra ad Aprilia. Era il 25 aprile 1936”.

ALDO BOCCABELLA : I MIEI GIORNI COME INTERNATO MILITARE ITALIANO: “Imparai il tedesco per difendere la mia dignità di uomo”

di Elisa Bonacini


Aldo Boccabella, classe 1923, rappresenta una delle ultime testimonianze viventi degli IM.I., Internati Militari Italiani, i soldati Italiani che dopo l'armistizio dell' 8 settembre 1943 non accettando l’adesione alla R.S.I. o alle formazioni delle SS. vennero deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra della Germania. 
Aldo Boccabella nel 1944 lavoratore coatto per la Germania
I militari italiani, considerati “traditori”, furono obbligati a svolgere lavori pericolosi, massacranti, con turni che spesso superavano le 12 ore al giorno. Molti di loro, circa 50.000, non sopravvissero. 
Nella ricorrenza appena trascorsa del 2 giugno, festa che ricorda la nascita nel 1946 della Repubblica Italiana (quest'anno sottotono a causa della tragedia del terremoto in Emilia) è doveroso ricordare anche il contributo dei nostri soldati Italiani nel secondo conflitto mondiale, che con il loro eroico rifiuto alla collaborazione con i nazisti, furono effettivamente una delle prime forme di “resistenza”al nazismo. Che sarebbe stato infatti dell'Italia se i militari Italiani avessero aderito in blocco alla neo Repubblica Sociale o alle SS ?

GINO FORCONI: LA STORIA DI UN INTERNATO MILITARE ITALIANO

di Elisa Bonacini


Il signor Gino Forconi, nato nel 1924 ad Offagna (Ancona), è uno dei pochi “IMI, cioè “Internati Militari Italiani” ancora viventi, residente in Via dei Villini ad Aprilia.  Ci accoglie nella sua casa con grande entusiasmo : è felice di poter raccontare finalmente la sua  storia.
Gino Forconi
Si ritiene soddisfatto della sua vita e molto fortunato di essere ritornato vivo dall'esperienza tragica del periodo di guerra. Era giovanissimo quando pochi mesi prima dell'Armistizio partì a malincuore dal suo paese  nell'estate del 1943 per esser incorporato nella Regia Aeronautica. In quel paese delle Marche lasciava tutti i suoi affetti famigliari ed anche  la propria fidanzata. Aveva la convinzione, come molti ragazzi della sua epoca, dell'inevitabilità dell'evento, dell'impossibilità di ribellarsi a quel destino che “ altri” avevano impostato per lui. Partì con  i suggerimenti del padre ben impressi nella mente. Anche il papà infatti aveva dovuto sopportare la crudeltà della grande guerra  1915-1918.
Il giovane Gino lavorava nelle fertili terre delle Marche come mezzadro, cioè contadino sotto padrone,e quando partì per la guerra, seppure diciottenne, conosceva già bene cosa significasse la fatica del lavoro.

MEDAGLIA D'ONORE ALLA FAMIGLIA DI ALFIO FIORINI

di Elisa Bonacini


Aprilia attende il giusto riconoscimento alla memoria di Alfio Fiorini, classe 1913, come prevede la legge finanziaria per l’anno 2007.
La famiglia Fiorini nel 1934
La medaglia d’onore viene concessa a tutti i cittadini italiani – civili e militari- e, ove deceduti, ai loro familiari, che dopo l’8 settembre 1943 furono catturati e detenuti dai tedeschi nei lager nazisti, non accettando l’adesione alla R.S.I. o alle formazioni delle SS.
La famiglia Fiorini, arrivò dalla provincia di Ferrara ad Aprilia nel lontano 1937, perché l'O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) concesse loro, a riscatto ventennale, il podere n°2498 in località Crocetta di Carano. Era una famiglia molto numerosa (ben 10 figli) e quindi il capofamiglia accettò questa opportunità di lavoro che avrebbe permesso loro un certo benessere in quei periodi di miseria.